Finanziamento del contenzioso per le procedure concorsuali
Lo stato delle procedure concorsuali
Le principali società di business information hanno recentemente pubblicato i loro report di analisi relativi alle procedure concorsuali in Italia per l’anno 2019 [1] [2].
Compulsando le conclusioni dei suddetti report, emerge che nel 2019 (purtroppo) si è registrata una inversione di tendenza perché sono tornati ad aumentare i fallimenti e i concordati preventivi oltre alle chiusure volontarie di aziende in bonis.
Relativamente ai fallimenti, le procedure sono aumentate tanto nel terzo quanto nel quarto trimestre 2019, interrompendo così una tendenza che durava da ben quindici [15] trimestri consecutivi.
All’inversione di tendenza innanzi accennata, causata principalmente dall’incremento dei default di società di capitali del comparto dell’industria nell’area geografica del Nord-Est, si deve aggiungere, benché ovviamente il dato non sia oggetto d’analisi nei suddetti report, che a causa del lockdown determinato dalla emergenza sanitaria, molte aziende hanno peggiorato il loro business outlook e di queste molte rischiano di cessare la loro attività o di dovere fare ricorso alle procedure concorsuali.
A conferma di questo timore, ovviamente la realtà dipenderà da molti altri fattori, gli ulteriori dati diffusi da Unioncamere-InfoCamere. La rete delle camere di commercio ha rilevato che nel primo trimestre 2020 sono state chiuse 9mila aziende in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
L’impatto economico dei fallimenti ed il loro rendimento
Queste analisi, ci consegnano tuttavia solamente dei dati e delle stime. Analitici, dettagliati, precisi ma pur sempre e solo dei dati, che spiegano l’andamento dei default delle aziende italiane ed i carichi di lavoro di uno specifico comparto della giustizia, quella concorsuale e delle esecuzioni immobiliari.
Questi dati non rispondono però a degli interrogativi quali:
- Qual è, e qual è stato l’impatto di tutte queste procedure sul PIL del Paese e, più nel concreto, l’impatto economico sui creditori insoddisfatti?
- Qual è la percentuale media di soddisfazione di un creditore fallimentare privilegiato e chirografario?
In assenza di elementi oggettivi ai quali attingere per rispondere alle superiori domande, con ragionamento estensivo che prende le mosse da una analisi dell’impatto delle procedure fallimentari sugli NPL [3], ritengo si possa giungere ad affermare che i creditori privilegiati mediamente soddisfano i loro crediti in una percentuale compresa tra il 5 e il 30% del totale mentre, quelli chirografari mediamente si devono “accontentare” dei, chiamiamoli, benefici indiretti ossia della possibilità di rilevare le perdite su crediti nonché di variare l’IVA sulle vendite di beni e/o servizi perché questi non ricevono soddisfazione nemmeno minimale dei loro crediti.
Questa scarsissima “redditività” dei fallimenti per i creditori può essere migliorata? Rispondere a questa domanda è fondamentale perché migliorare la redditività determina un incremento della misura della soddisfazione dei creditori fallimentari.
Cause della scarsa “redditività” e rimedi
Le cause di questo inadeguato rendimento dell’attività liquidatoria fallimentare sono molteplici. Sicuramente una è determinata dal fatto che nella stragrande maggioranza dei casi, le procedure concorsuali sono prive di risorse economiche e, di conseguenza, incapaci e/o impossibilitate ad agire giudizialmente per realizzare quel patrimonio economico immateriale che è formato dai contenziosi nei loro portafoglio; contenziosi che se iniziati o proseguiti e amministrati con competenza potrebbero fare apprendere alla procedura anche ingenti attività con conseguente, come detto, incremento della soddisfazione dei creditori fallimentari.
Ovviamente ritengo che uno strumento a disposizione degli organi delle procedure per ottenere questi risultati, per innescare questo circolo virtuoso, è il ricorso allo strumento del finanziamento del contenzioso.
Un esempio concreto
Un concreto esempio può far meglio comprendere le opportunità e le potenzialità di questo strumento per le procedure concorsuali.
Qualche settimana fa il curatore di una procedura fallimentare si è rivolto alla società FiDeAL per sottoporle un caso. Ha riferito di un potenziale contenzioso contro un intermediario finanziario per il recupero di una somma molto elevata, vicina al milione di euro.
Il curatore ha premesso che la procedura non ha liquidità, né beni da poter alienare al fine di investire il ricavato della loro cessione per l’avvio della predetta causa legale.
il curatore fallimentare, in questo modo, non avrebbe alternative: dovrebbe rinunciare alla pretesa giudiziale e conseguentemente chiudere la procedura per assenza di attivo da liquidare e distribuire.
Il danno per la massa dei creditori ritengo sia evidente.
L’opportunità del finanziamento del contenzioso per le procedure concorsuali
Oggi, viceversa, il curatore fallimentare ha una opportunità, i creditori fallimentari hanno un’opportunità!
L’opportunità di fare ricorso al finanziamento del contenzioso; l’opportunità di rivolgersi a un finanziatore professionale come FiDeAL, per ottenere il supporto economico necessario per promuovere l’azione giudiziale che potrebbe fare ottenere alla procedura una somma di denaro che andrà poi distribuita tra i creditori nel rispetto delle regole fallimentari.
Ricorrendo al finanziamento del contenzioso, il curatore fallimentare potrebbe quindi assumere questa iniziativa, per di più senza alcun rischio perché il prezzo del servizio dovrà essere corrisposto solo in caso di successo e proporzionalmente alla somma effettivamente appresa all’attivo fallimentare, e perché, per contro, in caso di insuccesso, la procedura non dovrà corrispondere nulla in favore del finanziatore che si farà infatti carico del rischio della soccombenza.
Ancora una volta, penso che le opportunità ed i benefici del ricorso al finanziamento del contenzioso siano evidenti e pratici non solo per la procedura e, quindi, per i creditori fallimentari, ma anche per l’intero sistema giudiziario ed economico del Paese.
Le altre procedure concorsuali, il concordato preventivo
Nondimeno questi ragionamenti possono essere estesi anche alle altre procedure concorsuali. Si pensi, per esempio, al concordato preventivo ed alla possibilità di “arricchire” la proposta concordataria da formulare ai creditori, senza impegno economico e rischi per la procedura, con i benefici economici ricavabili da iniziative giudiziali che altrimenti rimarrebbero inespresse.
Sono certo che in alcuni casi questa opportunità potrebbe segnare la linea di confine tra una proposta accogliibile ed una non.
Il ruolo e l’attività di FiDeAL
In definitiva, FiDeAL può finanziare le procedure concorsuali sia con riferimento a singoli casi, sia con riferimento ad un portafoglio di casi eterogenei.
In questo modo FiDeAL supporta e contribuisce ad incrementare l’efficienza dell’attività degli organi della procedura nella liquidazione del patrimonio della impresa insolvente, anche con riferimento a tutte quelle cause meritorie che hanno la potenzialità di arricchire l’attivo ripartibile.
L’attività e il servizio offerto da FiDeAL è non-recourse e senza rischio.
FiDeAL anticipa i costi per iniziare o proseguire una domanda giudiziale e, in caso di insuccesso, i creditori fallimentari non subisco altre perdite patrimoniali.
Aprile 2020 – Avv. Davide De Vido
[1] https://know.cerved.com/wp-content/uploads/2020/03/Oss-Chiusure-4q-2019.pdf
[2] https://www.cribis.com/cribis-community/ricerche/scarica-lanalisi-fallimenti-aziende-q4-2019/
[3] https://know.cerved.com/wp-content/uploads/2019/04/OSSERVATORIO-chiusure.pdf
