Avvocati: parcelle sotto pressione

In un ottimo articolo per la rivista MAG di giugno 2020 per LegalCommunity (consultabile qui), Nicola Di Molfetta ha analizzato i risultati della edizione 2020 della annuale ricerca sulle “sfide dei general counsel” svolta da MOPI, l’associazione che raggruppa gli specialisti del marketing delle professioni, in collaborazione con AIGI, associazione italiana dei giuristi d’impresa.
Lo scenario (post COVID-19) che è emerso dalla ricerca, per le imprese e, conseguentemente, per gli studi legali, può essere sintetizzato nei seguenti punti (rinviamo alla lettura dell’articolo per maggiori dettagli sull’argomento):

  • Il 70% dei dipartimenti legali delle aziende prevede una riduzione dei budget legali mentre il 43% deve ridurre i costi legali perché la riduzione è una precisa consegna ricevuta dalla direzione aziendale.
    Ciò provocherà conseguentemente ed inevitabilmente una rinegoziazione (al ribasso) dei compensi degli attuali fornitori.
  • Gli studi legali devono pertanto reagire alle politiche di recessione delle aziende e adeguarsi a questa sfida implementando competenze, efficienza e riducendo i loro compensi.
  • La necessità di controllo sui budget per le spese legali spinge i general counsel a chiedere «preventivi forfettari ed omnicomprensivi» oppure «una migliore previsione dei costi sin dall’inizio del mandato».
  • I dipartimenti legali chiedono inoltre agli studi legali di mettere in pratica nuove iniziative capaci di ottimizzare la gestione economica dei mandati adeguandola alle loro capacità di spesa.

I trend emersi dalla ricerca MOPI/AIGI riteniamo possano essere allarmanti per due motivi principali:

  • perché la contrazione, spesso sensibile, dei budget a disposizione dei dipartimenti legali aziendali per le spese legali non potrà che trasformarsi in una minore tutela dell’azienda da violazioni contrattuali, di diritti di credito, di diritti industriali, da comportamenti anticoncorrenziali etc.;
  • perché, come dimostra il project management triangle , trovare il giusto equilibrio tra competenza/efficienza/costo di un servizio non è per nulla semplice.
    Il pericolo è che la rinegoziazione al ribasso dei compensi professionali degli avvocati, porterà le aziende -i dipartimenti legali-, che sono tenuti a rispettare i budget loro assegnati, a privilegiare il fattore «costo», rispetto agli altri due fattori, nella scelta, o nella conferma, del professionista da incaricare.

Le problematiche legate alla necessità di ridurre i costi legali e le aspettative dei dipartimenti legali che attendono l’offerta di soluzioni innovative per ottimizzare la gestione economica della funzione, trovano soluzione, le prime, e risposta, le seconde, nell’innovativo strumento del «finanziamento del contenzioso».
Questo tool, inoltre, è perfetto anche per gli studi legali che, potendo contare sulla partnership di un fondo di investimento nelle liti civili arbitrali/giudiziali di terzi, possono offrire alla loro clientela un approccio innovativo al contenzioso che permette di ridurre i costi, di rispettare i budget, anche se ridotti, e addirittura di gestire il rischio dell’insuccesso del contenzioso.
Il «finanziamento del contenzioso» pare quindi la soluzione ideale a disposizione di imprese e studi legali.

Ma cos’è il «finanziamento del contenzioso»?
È quella operazione con la quale il finanziatore investe nella disputa di un terzo, assumendosi tutti o parte dei costi (legali, di istruttoria etc.) e tutto o parte del rischio d’insuccesso. Il prezzo del servizio è usualmente determinato in una quota percettuale del risultato positivo del giudizio.
La particolarità di questo istituto, quindi, sta nel fatto che il finanziamento è non-recourse ossia, non prevede l’obbligo del rimborso che è legato all’esito favorevole della lite.
In altre parole, in caso di insuccesso dell’azione giudiziale o arbitrale finanziata, l’azienda non dovrà remunerare il finanziatore, che non solo avrà perduto il proprio investimento ma potrà essere persino tenuto a pagare tutte o parte delle spese di soccombenza.
È chiaro ed evidente che si tratta di un investimento di capitale ad elevato rischio.

FiDeAL è il primo provider italiano di soluzioni di «finanziamento del contenzioso».
Oltre alla tradizionale forma di litigation funding, propone soluzioni flessibili e modulari che si adattano tanto alle esigenze delle imprese – per un approfondimento sfoglia la brochure digitale cliccando qui – quanto a quelle degli studi legali – per un approfondimento sfoglia la brochure digitale cliccando qui -.
Inoltre, FiDeAL ha il vanto di avere ideato una speciale formula di «finanziamento del contenzioso» commerciale delle PMI denominata Fee-DeAL by FiDeAL.
Per un approfondimento di questa particolare soluzione, sfoglia la brochure digitale cliccando qui.
Tra l’altro, sebbene questa formula sia stata ideata per i contenziosi delle PMI, essa si presta ad essere applicata, come è già stata applicata, anche a molte fattispecie contenziose commerciali di grandi aziende.

Perché il «finanziamento del contenzioso» è un utile strumentoper le aziende (i dipartimenti legali)?

  1. Perché riduce sensibilmente i costi ed il rischio del contenzioso che vengono trasferiti in capo al finanziatore FiDeAL.
  2. Perché consente alla azienda di determinare con precisione i budget da assegnare al dipartimento legale e di averne il pieno controllo perché considerano anche le ipotesi di insuccesso.
  3. Perché crea liquidità per l’azienda perché le somme trasferite in capo al finanziatore possono essere impiegate nel ciclo produttivo e destinate al core business aziendale.
  4. Perché permette alla azienda di non dover rinunciare a tutelare i propri diritti a causa dei costi legali.

Perché il «finanziamento del contenzioso» è un utile strumento per gli studi legali?

  1. Perché possono consolidare il rapporto con il cliente offrendo soluzioni finanziarie alternative e innovative.
  2. Perché possono confermare o, addirittura, ampliare i servizi offerti alla clientela senza incidere sui costi, e quindi sui budget aziendali.
  3. Perché, scegliendo le soluzioni di finanziamento dirette per lo studio legale, possono innovare l’organizzazione dello studio e, sfruttando un partner finanziario qual è FiDeAL, possono generare maggiore liquidità da reinvestire nell’attività.